Caffè: tutto il buono della bevanda più amata dagli italiani

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Caffè: tutto il buono della bevanda più amata dagli italiani

10-01-2013 - scritto da Paola Perria

Al caffè non si rinuncia, e con ragione! Sono tante le virtù di questa bevanda, ma la moderazione è d'obbligo

Pregi e virtù del caffè

Caffè: tutto il buono della bevanda più amata dagli italiani Noi italiani a tutto possiamo rinunciare, tranne che al caffè. Il piacere della tazzina quotidiana, sorbita bollente al mattino per una sferzata di energia o dopo un buon pranzo, magari in compagnia, è una piccola gioia per il palato - attesa, pregustata - e uno sprint per ricominciare con grinta la giornata. Perfetto break sul lavoro, breve ma irrinunciabile, il caffè è molto più che una bevanda calda, è un rito, un simbolo, un concentrato di valori. All’insegna dell’italianità. Tuttavia, non sono pochi coloro che si godono il buon caffè del bar, o della classica moka casalinga, con un certo senso di colpa.

Questo aromatico infuso ricavato dalla torrefazione dei chicchi di una pianta di origine africana coltivata in molti Paesi dell’area tropicale del mondo, infatti, è stato in passato accusato di produrre molte conseguenze negative sul nostro organismo. Tra i suoi “effetti collaterali” si segnalavano problemi allo stomaco come gastriti e ulcere, innalzamento della pressione arteriosa, irritabilità e insonnia. Tutto vero? Qualcosa sì, ma andiamo con ordine. Innanzi tutto, vediamo i benefici che il nostro caffè quotidiano ci apporta, che sono svariati e insospettabili.

Cosa contiene una tazzina da 80 ml di ottimo espresso?
Pochi carboidrati e lipidi (e zero calorie), a fronte di sostanze di grande valore nutrizionale come i sali minerali (potassio, calcio e magnesio), e soprattutto tanti antiossidanti. Queste molecole – fondamentali per contrastare l’invecchiamento cellulare provocato dai radicali liberi e quindi anche l’insorgenza di malattie degenerative e tumori - sono particolarmente utili alle donne. Diversi studi hanno infatti attribuito al caffè il “potere” di rinforzare il corpo femminile contro malattie gravi come il tumore all’utero e all’endometrio e gli ictus. E’ stato anche confutato il suo ruolo nell’incidenza dell’osteoporosi in menopausa, soprattutto nelle donne sane che assumono sufficiente calcio attraverso la dieta, le quali possono tranquillamente continuare a godersi il loro caffè quotidiano, a patto di non superare le dosi “del buon senso”.

Quali sono queste dosi? Considerando che la caffeina contenuta in una tazzina di caffè funge “solo” da blando psicostimolante, che non produce in alcun modo assuefazione, che anzi aiuta realmente a mantenersi lucidi e mentalmente concentrati, che migliora il senso di allerta e riduce il senso di stanchezza (e perciò è indicato a chi si mette alla guida), senza essere una droga, possiamo affermare che due, tre, fino ad un massimo di cinque tazzine (da 80 ml) si possono consumare in un giorno. Ma c’è un ma. La tollerabilità agli effetti della caffeina è molto variabile, per questo è consigliabile testare su di sé la propria soglia ottimale. Chi abbia una sensibilità notevole alla caffeina come eccitante, dovrebbe limitarne il consumo alle prime ore della giornata, evitando la sera e soprattutto la notte per non rischiare di compromettere la qualità del sonno. Ci sono categorie di persone che dovrebbero astenersi dal bere caffè tout court?

Sì, ci sono. Chi soffre di reflusso gatroesofageo, ulcera peptica o duodenale, gastrite acuta, dovrebbe evitare il caffè non perché la bevanda sia da sola in grado di provocare questi disturbi, ma perché potrebbe aggravarli stimolando la produzione di succhi gastrici. Moderazione è invece raccomandata sia per le donne in gravidanza (una tazzina al giorno andrà benissimo, magari a colazione accompagnata da cibi leggeri) che per coloro che soffrano di pressione alta (la dose da non superare è quella di due tazzine giornaliere). Per tutti gli altri… buon caffè!


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