Asma e ambiente di lavoro: ecco come riconoscere l’asma allergica professionale
Circa il 15% dei casi di asma sono legati all’ambiente di lavoro: ecco alcune informazioni utili per scoprire se è il vostro caso
Asma allergica professionale
Viene chiamata “asma professionale” ed è una patologia provocata dall’esposizione a vapori, fumi, polveri o esalazioni sul posto di lavoro. Secondo gli esperti circa il 15% di tutte i casi di asma sono provocati o aggravati dall’ambiente lavorativo. Nei Paesi industrializzati, infatti, l’asma professionale è la più comune patologia polmonare mentre nei Paesi in via di sviluppo questa malattia è la seconda più comune tra la popolazione. I soggetti più a rischio per questo tipo di condizione sono soggetti esposti a sostanze irritanti ma anche chi ha familiarità positiva per asma o allergie, che lo rende maggiormente sensibile alla presenza di allergeniL’asma professionale si divide in asma professionale vera e propria (occupational asthma), in cui il luogo di lavoro è la vera e propria causa dell’insorgere dell’asma, e quella che viene chiamata “work-exacerbated asthma” cioè asma aggravata dal luogo di lavoro, che interessa i soggetti già affetti da asma aggravandone le condizioni.
Per formulare una diagnosi di asma professionale occorre che venga dimostrata una relazione di causa-effetto tra le condizioni del paziente e le sostanze cui viene esposto sull’ambiente di lavoro. Tra i possibili indizi per verificare questa condizione vi sono:
- presenza sul lavoro di sostanze sensibilizzanti o allergeni
- presenza, oltre all’asma, anche di patologie allergiche come rinite o congiuntivite allergica
- altri colleghi affetti dai medesimi disturbi
- assenza di risposta positiva alle convenzionali terapie contro l’asma
- eventi specifici collegati con la comparsa dei sintomi (introduzione di nuove sostanze, nuove mansioni, cambiamenti nelle procedure sul lavoro)
Foto: Flickr.com
A cura di Patrizia Frattini aka Rockcopy, copywriter e Giornalista pubblicista iscritta all'Albo dal 2012, da anni attiva (anche, ma non solo) nel settore dell’informazione scientifica e divulgativa.
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