Cancro al seno negli uomini: sintomi e fattori di rischio

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Cancro al seno negli uomini: sintomi e fattori di rischio

19-02-2016 - scritto da Paola Perria

Il cancro al seno non colpisce solo le donne, in rari casi questo tumore insorge nell'uomo. Vediamo come, quando e perché.

Come si manifesta il carcinoma mammario negli uomini.

Cancro al seno negli uomini: sintomi e fattori di rischio

Interessa solo l’1% del totale dei casi di cancro al seno, ma è comunque una percentuale di cui tenere conto quella degli uomini colpiti ogni anno da questa forma tumorale. Al seno, sì, perché seppur non sviluppato come nelle donne (del resto gli individui di sesso maschile non sono biologicamente programmati per allattare), anche nell’uomo esiste un apparato mammario nei cui tessuto può formarsi e accrescersi un tumore maligno.

Nello specifico, è comune negli uomini che una neoplasia maligna si origini nei dotti lattogeni (carcinoma duttale) o nelle ghiandole mammarie (carcinoma lobulare).

Dal momento che questa neoplasia è rara, difficilmente viene diagnosticata con tempestività, anche perché si tende a sottovalutare i sintomi non mettendo in conto che un cancro al seno possa svilupparsi in un uomo. Eppure, anche questo può accadere, e la fascia di età più a rischio è quella degli uomini over 60 (in particolare la probabilità aumenta tra i 60 e i 70 anni).

Altri fattori di rischio sono i seguenti:

  • La familiarità, e in particolare avare avuto congiunti interessati dalla mutazione del gene BRCA2 (responsabile anche del cancro alla prostata, molto più comune)
  • Aver avuto una infiammazione dei testicoli detta orchite o aver subito l’asportazione di uno o di due testicoli
  • Esposizione agli ormoni femminili, in particolare estrogeni
  • Essere portatori della sindrome di Klinefelter a causa della quale si verifica una eccessiva produzione di estrogeni
  • Essersi sottoposti a terapie ormonali
  • Soffrire di malattie epatiche, in particolare cirrosi
  • Obesità

Quali sono i sintomi di un tumore al seno negli uomini? Essi sono abbastanza simili a quelli che si rilevano nel sesso femminile, e includono:

  • Presenza di una  tumefazione che si possa percepire o vedere
  • Aumento di volume di un seno
  • Dolore al capezzolo
  • Secrezioni dal capezzolo
  • Comparsa di ulcerazioni nell’areola del capezzolo
  • Retroflessione del capezzolo
  • Ingrossamento dei linfonodi dell’area mammamia o ascellare

Naturalmente questi segnali di allarme non devono essere necessariamente presenti tutti insieme, ne bastano uno e o due per giustificare una preoccupazione. In presenza di uno o più di questi sintomi ci si deve recare subito dal medico per una visita accurata. Può essere necessario sottoporsi ad altri esami come la risonanza magnetica, la TAC o, in caso di sospetto cancro, una biopsia che permetta l’esame istologico del tessuto anomalo.

Se la diagnosi è la peggiore, ovvero si scopre che si tratta effettivamente di un cancro, a seconda della tipologia e delle dimensioni si procederà alla terapia standard seguita in questi casi, che è più  meno uguale al protocollo previsto per il tumore femminile. Pertanto si procede ad una rimozione chirurgica della massa neoplastica con ripulitura dell’area, o direttamente ad una mastectomia (rimozione di tutto il seno incluso il capezzolo) e dei linfonodi interessati (eventualmente). Onde eliminare qualunque traccia tumorale, poi, si procederà ad una ulteriore terapia chemioterapica o a base di raggi.

Se poi, analizzando le cellule tumorali, si dovesse rilevare in esse dei recettori ormonali, sarà altresì necessario sottoporre il paziente ad una terapia ormonale per bloccare la produzione degli ormoni che favoriscono lo sviluppo del cancro. Altre terapie farmacologiche con specifici anticorpi possono essere indicate per altre forme tumorali più rare.

Quali sono le speranze di guarigione completa dal cancro al seno per gli uomini? Ovviamente dipende dalla tempestività della diagnosi, ma sono buone, più o meno come accade per le donne. La maggior parte dei pazienti (oltre l’80%), sta bene a 5 anni dalla malattia, anche se la percentuale cala un pochino in caso di tumori da predisposizione genica. E’ però cruciale la prevenzione, soprattutto nei soggetti a rischio, pertanto è importante che anche i medici parlino ai loro pazienti maschi della possibilità di questo tumore e dei primi sintomi da considerare.

 

Fonte | Healthline.com 

Foto | via Pinterest

Categorie correlate:

Malattie, cure, ricerca medica




A cura di Paola Perria, Giornalista pubblicista iscritta all'Albo dal 2009, Master I livello in Gender Equality-Strategie per l’equità di Genere con tesi sulla medicina di genere.
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ATTENZIONE: le informazioni che ti propongo nei miei articoli, seppur visionate dal team di medici e giornalisti di ForumSalute, sono generali e come tali vanno considerate, non possono essere utilizzate a fini diagnostici o terapeutici. Il medico deve rimanere sempre la tua figura di riferimento.



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